Ritorna a Milano Uovo, Performing Arts Festival che inizia giovedì 18 marzo a presentare i suoi oltre 250 artisti provenienti da più di 15 diversi Paesi, fra cui Italia, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti e Canada fino a Iran e Tailandia, tra gli altri. Con 75 spettacoli, che comprendono 46 prime italiane, vedremo fino al 21 marzo 16 compagnie che arrivano per la prima volta in Italia, distribuiti fra Teatro dell'Arte, Teatro Franco Parenti, La Triennale di Milano e DiD Studio.
Con questa ottava edizione, Uovo conferma la sua natura originale e coraggiosa. E' un festival internazionale nato quando nessuno pensava di poter riunire diverse potenzialità artistiche da differenti luoghi e identità, riunirle a Milano e ottenere il benestare e la partecipazione di istituzioni forti e di grandi protagonisti. Vengono rappresentate le espressioni più curiose e innovative della arti performanti e sono privilegiati gli artisti che promuovono un approccio disciplinare e indisciplinato nei confronti della creazione artistica.
Il festival è inaugurato giovedì 18 al Teatro dell'Arte, dove la compagnia tedesca-britannica Gob Squad esegue una delle performance più acclamate degli ultimi anni, ispirata proprio dalla città di Milano, Super Night Shot.. La performance dal vivo su multischermo è girata per le strade della città meneghina un'ora prima dell'inizio dello spettacolo utilizzando 4 videocamere a infrarossi, poi sincronizzate simultaneamente nella proiezione in teatro, dove appare un po' come video rap, action movie o musical, provocando una piacevole sorpresa nel pubblico.
Diversi fotografi espongono i loro lavori, come Linda Fregni Nagler al Teatro dell'Arte con Uovo 0_11, che presenta collage, rayogrammi e cadavre-exquis di Conscious/Unconscious, un video realizzato coi bambini del Convitto Nazionale Longone di Milano. I piccoli, da fotografi a performer, seguono una coreografia fatta di piccoli gesti da loro stessi ricercati.
In prima assoluta, al DiD Studio, ecco La prima periferia di Pathosformel, una co-prodozione Uovo performing arts festival che ha vinto il premio Ubu come compagnia rivelazione, riproducendo con lunghi studi e sperimentazioni le possibilità di movimento di tutte le giunture umane e delle sue membra, in un intreccio di arti vivi ed espressivi, colmi di poesia.
Sarebbe dispersivo tentare di elencare tutti gli spettacoli e i loro esecutori, ragion per cui consiglio a tutti gli interessati di collegarsi al sito www.uovoproject.it/uovo2010/agenda.htm per verificare con calma cosa si vuole vedere, cosa risulta imperdibile e a cosa ci tocca rinunciare per l'assoluta impossibilità di vedere proprio tutto. L'importante è partecipare almeno a qualcosa: qui ci sono le avanguardie di mezzo mondo nei campi della danza, della musica, del teatro, delle performance e perfino del design e della moda!
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